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A cura di ANDREA CURTI

martedì 8 maggio 2018

TEATRO - Al Piccolo Eliseo di Roma il 14 e 21 maggio: Festival della complessità, sfida alla speculazione culturale.


Due lunedì, il 14 e il 21 maggio prossimi, due conversazioni per riflettere sul mondo in cui viviamo. Il Piccolo Eliseo di Via Nazionale in Roma ospita la IX edizione del Festival della complessità, prima e unica manifestazione nazionale che nasce nella convinzione che i concetti di complessità e di sistema stiano aprendo la strada a nuove concezioni della vita e della realtà.
Un’occasione imperdibile per alimentare nel dibattito culturale e scientifico del nostro paese il pensiero sistemico, per diffonderlo e provare a rileggere l’esistenza in una nuova chiave interpretativa, capace di confrontarsi con l’incertezza dell’epoca in cui viviamo. Oggi sappiamo che l’universo non è un meccanismo immutabile; la terra è un unico organismo che si autoregola; la mente è un tutt’uno con il nostro corpo; una famiglia, cosi come una società consistono in una rete di molteplici relazioni. Il destino delle società e di ciascuno di noi appare dipendere da un tutto incomprensibile, un tutto in cui ogni situazione appare interconnessa a molte altre, in cui ogni problema è un “groviglio” di problemi interdipendenti che per essere affrontati richiedono l’adozione di un pensiero e di una visione sistemici che aprano a soluzioni inaspettate e sorprendenti.
Festival a Km zero, festival diffuso e libero, il Festival della Complessità vuol infrangere il monopolio della cultura di massa, alimentato dai grandi mezzi di comunicazione, attraverso il coinvolgimento di persone, associazioni, movimenti, enti locali, scuole e altri soggetti in eventi, decentrati e realizzati in molte città, che vogliono essere parte di quella rete invisibile di iniziative che nascono dalla creatività culturale del nostro paese. L’idea è che sia possibile generare localmente e capillarmente nuove idee e nuove visioni e mobilitare e valorizzare quel patrimonio di creatività e di risorse civili, scientifiche e culturali locali così capillarmente diffuso nel nostro paese.
Il Festival della Complessità è autofinanziato e non ha scopi di lucro, è una sfida e una risposta alla burocratizzazione e alla speculazione culturale.
Ecco allora questi due incontri che vogliono creare un cortocircuito logico fra i microcosmi e il macrocosmo in cui viviamo.

Lunedì 14 maggio - ore 19
VIVERE IN UN MONDO MULTIPOLARE
Conversazione con Pierluigi Fagan e Elisabetta Melandri
Coordina l’incontro Valerio Eletti
In questo mondo sempre più globalizzato quanti e quali sono gli attori che davvero conducono il gioco? Quali sono le loro strategie? Che senso ha parlare di cooperazione e competizione? gli stati sono in grado d’arginare lo strapotere delle multinazionali? In un mondo interconnesso, per tentare di risolverli uno alla volta, è inutile e dannoso tentare di separare dei problemi tra loro collegati separandoli l’uno dagli altri. La globalizzazione che stiamo vivendo non è un processo indecifrabile; è un processo complesso. Se è vero che oggi riteniamo che vivremo in un mondo globalizzato sempre più interconnesso e indifferenziato, la geografia, così come la storia e la cultura di popoli e nazioni, avranno comunque un peso e un ruolo determinante nella costruzione del futuro dell’umanità. 

Lunedì 21 maggio - ore 19
IO MEDICO TU PAZIENTE? UN RAPPORTO COMPLESSO
Conversazione con Fulvio Forino e Franco Bifulco
Coordina l’incontro Mirella Cleri
Nell’ultimo mezzo secolo, grazie a un tumultuoso sviluppo farmacologico e tecnologico, la bio-medicina ha registrato clamorosi successi. Per dare nuove risposte a nuove esigenze, specializzazioni e servizi si sono moltiplicati. Come mai, allora, cresce l’insoddisfazione verso la medicina? Quali sono le cause della crisi del rapporto medico–paziente? Tecnologia e specializzazione stanno prevalendo su ascolto e attenzione alla persona? Per un problema complesso non ci sono ricette magiche né soluzioni semplici: forse dovremmo ricordaci che nessun paziente potrà mai essere racchiuso in una cartella clinica.

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