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A cura di ANDREA CURTI

venerdì 2 febbraio 2018

RUGBY - Domenica all'Olimpico (ore 16) parte il Six Nations degli azzurri: Italia-Inghilterra, match quasi impossibile.

Per la sfida della prima giornata del Sei Nazioni di domenica con l’Inghilterra all’Olimpico (ore 16), il c.t. azzurro Conor O’Shea vara una formazione con diverse sorprese e molte novità rispetto ai test di novembre. Innanzitutto dopo 2 anni di assenza per una lunga serie di infortuni, Alessandro Zanni torna a vestire la maglia della Nazionale di rugby, festeggiando peraltro il suo centesimo gettone in azzurro (il settimo italiano nella storia). Con Zanni schierato in seconda linea, la rivoluzione di O'Shea si completa in terza linea dove, ai lati del capitano Sergio Parisse, agiranno Sebastian Negri (al terzo cap, al primo nel Sei Nazioni) e Renato Giammarioli (seconda presenza); l’estremo poi sarà Matteo Minozzi (4 caps), alla prima prima presenza da titolare, mentre viene confermata la coppia di centri composta da Tommaso Castello e Tommaso Boni. Il tecnico irlandese inoltre ripropone dall'inizio la ritrovata apertura Tommaso Allan, uno dei migliori giovani azzurri, che va a fare reparto in mediana col confermato n.9 Marcello Violi (in panchina i trequarti saranno quindi Edoardo Gori, Carlo Canna e Jayden Hayward). Confermate anche le ali Mattia Bellini e Tommaso Benvenuti. Nelle prime due giornate l’Italia affronterà Inghilterra e Irlanda, le due principali favorite per la vittoria finale. Chiosa O'Shea: "Abbiamo più profondità in reparti come terza linea e apertura, stiamo molto meglio rispetto ad un anno fa, ma Il focus è sulle nostre prestazioni. Noi vogliamo rendere i tifosi orgogliosi". Battere gli inglese appare proibitivo:per i sudditi di Sua maestà nove vittorie su dieci negli ultimi due anni, con la sola sconfitta nell'ultima ininfluente giornata del 2017 in casa dell'Irlanda. L'Inghilterra si presenta ai blocchi di partenza del Sei Nazioni con tutte le carte in regola per puntare al tris: un'impresa che non si registra dalla serie 1986-88 della Francia (che però vinse due delle tre edizioni pari merito prima con Scozia e poi con Irlanda). In ogni caso l'Inghilterra in questo momento è una delle squadre che sta pagando un conto più salato in termine di infortuni specialmente in terza linea, dove senza Billy Vunipola, Nathan Hughes e Tom Curry, con James Haskell che salterà le prime due per squalifica; in ogni caso il cittì Jones ha recuperato Chris Robshaw e rilancia il centro Ben Te’o, assente dalla nazionale da un anno, il quale ha trascorso sei settimane a Brisbane, in Australia, per farsi trovare pronto dopo l'infortunio alla caviglia. Ci tiene da matti a giocare. Gli inglesi il rugby ce l'hanno nel sangue.

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