Il 29 e 30 gennaio prossimi alle ore 21 il Teatro Vittoria di Roma (Piazza S.Maria Liberatrice
10, Roma - Testaccio) presenta
“Trump Blues - L’età del caos”, di e con Federico e Jacopo
Rampini (Biglietti: intero platea 31, intero galleria 25).
Avremo quattro anni della presidenza più
spettacolare della storia, al confronto impallidiranno i ricordi di Obama,
Reagan, Kennedy. E' il
soggetto ideale per uno spettacolo di "giornalismo teatrale", che
raccontando le gesta di The Donald offra agli spettatori un viaggio nei nuovi
populismi, le loro cause, le loro conseguenze. Uno schema a quadri, accompagnato dai musicisti
Valentino Corvino e Roberta Giallo, e la colonna sonora la darebbero Bob Dylan
i Rolling Stones: sia perché li ha usati ampiamente
Trump nei suoi comizi, sia perché i loro testi sono "cattivi",
aggressivi, provocatori. Di seguito una breve
traccia.
1.
Storia e ritratto di un affarista controverso, bancarottiere seriale,
molestatore di Miss Universo, inventore di un reality-tv di successo, fino alla
sua improbabile ascesa alla Casa Bianca. Come l'establishment lo sbeffeggiò
fino all'ultimo, quali e quante enormità riuscì a fare in campagna elettorale,
risollevandosi sempre. (La cronaca mi offrirà spunti di aggiornamento continui
una volta che lui avrà cominciato a governare, ne sono certo).
2.
L'America che lo ha votato, dopo avere eletto due volte Obama, è
un'"altra" nazione? irriconoscibile, deformata, impazzita? O invece
le cause del disagio sociale erano già ben visibili prima, e lui le ha
intercettate sconvolgendo tutte le regole del politically correct?
3. Cosa
c'è di "rivoluzionario" nel linguaggio di Trump, e perché ha saputo
dire anche delle verità scomode sull'immigrazione, la globalizzazione.
4.
L'Età del Caos. Prima e dopo Trump, dalla vecchia Europa erano nati i movimenti
populisti e il fascino crescente dell'Uomo Forte: Putin, Erdogan, Xi Jinping.
Dopo Brexit in Europa avremo anche le elezioni in Francia (maggio 2017),
Germania (autunno): aggiornamenti continui e variazioni sul tema.
5. Le
promesse tradite dalla globalizzazione. Doveva renderci tutti più ricchi,
almeno nei proclami del pensiero unico neoliberista. Come e perché si è
trasformata in un livellatore delle diseguaglianze Nord-Sud (india) ma al tempo
stesso in una feroce macchina di impoverimento dei lavoratori e del ceto medio
dentro le nostre società occidentali.
6. La
società multietnica e le sue fragilità. New York e la California come modelli
positivi: non hanno guarito però la paura dell'America profonda. L'Europa e la
sfida dell'immigrazione islamica. Perché l'ondata di arrivi dal Nord Africa e
dal Medio Oriente pone problemi diversi rispetto a immigrazioni
precedenti.
7.
Guarire la democrazia, o cedere alle tentazioni autoritarie? Gli anni Trenta ci
hanno insegnato qualcosa?
Nessun commento:
Posta un commento