Adesso si fa sul serio. Il primo dei test match degli
azzurri di O’Shea è previsto domani, sabato, a Catania (ore 15, diretta in
chiaro su DMax) contro le isole Fiji, e
anche il coach irlandese si lascia andare ad una frase emblematica: “Ora
bisogna anche vincere perché la gente lo vuole”. Va bene il bel gioco, va bene l’inserimento di
nuovi giovani in un ricambio generazionale che qualcosa sta dicendo (vedi i progressi
delle franchigie Benetton e Zebre), va bene che non saremo mai ai livelli del
gotha del rugby mondiale, va bene tutto, però contro squadre abbordabili come
quella dei figiani bisogna portare a casa il risultato senza troppo
cincischiare. E allora quindici azzurro pronto “alla morte” (sportiva, ovviamente):
diverse le novità. Intanto a tallonatore ecco il 26enne emiliano Luca Bigi al
posto del “senatore “ Ghiraldini. Mediana tutta nuova: con Allan infortunato e
Gori in salamoia, sarà la volta della coppia “made in Zebre”, ovvero l’apertura
Carlo Canna (per carità non un esordiente, ma uno in grande progresso, anche al
piede) e il mediano di mischia Marcello Violi, di cui si dice un gran bene.
Anche i due terzi della trequarti italiana proviene dalla fucina delle Zebre:
centri i due Tommaso, Boni e Castello, mentre all’ala Bellini e Sarto, in forza
al Glasgow, quasi intoccabile. A parte capitan
Parisse, avanti azzurri di scuola Benetton con Bram Steyn e Francesco Minto,
mentre in seconda linea O’Shea ha pensato bene di inserire Dean Budd e Marco
Fuser, e a piloni Andrea Lovotti e Simone Ferrari. Dei figiani si conosce la
forza fisica e anche l’affinamento tecnico, dal momento che giocano tutti all’estero,
per lo più Francia e Inghilterra. Sarà match duro, certo, ma da vincere, magari
anche sporcando un ovale in touche o con una mischia confusionaria. Per una
volta tanto il risultato è fondamentale.
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