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A cura di ANDREA CURTI

giovedì 6 luglio 2017

TENNIS - Wimbledon, terzo turno: Fognini sfida Murray sull'erba nemica.

Fognini-Murray, ci risiamo. Il terzo turno di Wimbledon propone una sfida che solletica l’apparato gastrointestinale di entrambi i contendenti trentenni (c’è una differenza di 9 giorni, Murray è nato il 15 maggio 1987, l’azzurro il 24 maggio 1987). Sulla carta non ci sarebbe partita, sia perché lo scozzese è numero 1 del mondo e il ligure neo-papà è numero 29, sia perché sulla sacra erba londinese Murray ha vinto due volte, nel 2013 e 2016 (è defending champion) e una Olimpiade (Londra 2012) mentre Fognini non è andato oltre il terzo turno. E’ chiaro quindi che la superficie fa la differenza, nel senso che Murray è di casa all’All England Lawn Tennis and Croquet Club, mentre Fognini il più delle volte è un turista di passaggio. Eppure il bilancio è di tre partite pari con una certa sofferenza per lo scozzese che forse poco digerisce i cambi di gioco (e di umore) del ligure: sul rosso i più bei successi dell’italiano (in Coppa Davis a Napoli nel 2014 e al Foro Italico lo scorso maggio, unica vittoria indoor sul veloce all’Open del Canada nel 2007), mentre le affermazioni del britannico sono state sempre accompagnate da una certa fatica (vedi le Olimpiadi di Rio quando Fognini, nel terzo set, si è trovato avanti 3-1 prima di incappare in una serie di orrori che hanno rimesso in gioco Murray). Quest’anno peraltro Murray, pur conservando la leadership (ma se Nadal dovesse vincere Wimbledon, lo spagnolo tornerà sulla vetta del mondo), ha già perso 9 partite su 21 non dando la sensazione di attraversare una grande annata. Magari chissà, Fognini potrebbe approfittarne. E consacrarsi.

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