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A cura di ANDREA CURTI

sabato 20 maggio 2017

TENNIS - Internazionali d'Italia, finale-spettacolo ore 16 al Foro Italico: Djokovic-Zverev, scontro generazionale.

Ogni break un urlo, una faccia cattiva; Djokovic è tornato combattivo ed ha sepolto di colpi il rampante ventitreenne austriaco Thiem, che nei quarti aveva sconfitto Nadal. Solo 59 minuti e la pratica austriaca è sbrigata: il serbo ha lasciato la miseria di un gioco a Thiem ed ha giocato con impressionante profondità, sicurezza e determinazione (un dato fenomenale: nel primo set un solo errore non forzato!). Così domani alle 16 sul Centrale del Foro Italico Djokovic, all’ottava finale a Roma, tenterà di vincere per la quinta volta gli Internazionali d’Italia, e sul suo cammino c’è un altro scontro generazionale da affrontare, ovvero il predestinato Alexander Zverev, 20 anni di Amburgo, che ha colto la prima finale della sua giovane carriera in un Masters 1000 (l’ultimo tedesco fu Kiefer agli Open del Canada 2008) sconfiggendo in tre partite l’americano John Isner

La personalità di Zverev ha fatto la differenza in campo; malgrado la giovane età (Isner ne ha 32), il tedesco sembrava un giocatore esperto, capace di azzeccare la tattica giusta al momento giusto, di optare per le scelte migliori anche nei momenti di difficoltà. Così è accaduto che, nella prima frazione, Zverev ha breakkato lo spilungone americano (208 cm)  al quinto game tirando fuori dal cilindro un rovescio corto in back su cui Isner non è riuscito ad arrivare, ha consolidato il punteggio sul 4-2 con un diritto vincente ed ha mantenuto il break di vantaggio sino al 6/4 in suo favore. Nel secondo set la partita si è incanalata sui binari che tanto piacciono ad Isner, cioè dritta dritta verso il tie-break, che l’americano ha portato a casa complice l’unico passaggio a vuoto del ragazzo tedesco nei primi tre punti.  Zverev però, ed è qui che ha superato la prova di maturità, ha resettato tutto per gettarsi a capofitto di nuovo nel match, senza perdersi d’animo; passante straordinario su un attacco azzardato di Isner sulla seconda di servizio ed è break al secondo gioco, implacabile nel servizio (12 gli aces contro gli 8 dell’americano)  e freddo e lucido nel quinto game, decisivo, quando cioè Isner si è trovato a disposizione tre palle del contro-break per rientrare in partita. Zverev ha sciorinato il meglio del suo repertorio, ovvero aces, fondamentali vincenti, e via dicendo. Ed ha chiuso la contesa 6/1 con un facile smash vincente diventando così il più giovane finalista a Roma dai tempi del 2006 (diciannovenne Nadal). Nel femminile, la finale delle ore 13 è Halep-Svitolina, con un po’ di delusione. Perché se il successo della romena sull’olandese Bertens era abbastanza scontato anche per il suo grande stato di forma (decimo successo consecutivo da Madrid ad oggi), quello della ucraina Svitolina è dettato dal forfait della bella spagnola Muguruza, numero 3 del seeding, la quale ha abbandonato il Centrale dopo 22 minuti di gioco per un risentimento alla gamba destra, visibilmente fasciata già da qualche giorno.  

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