Fognini
bacia la terra di Buenos Aires: missione compiuta, batte Pella in rimonta e porta
a casa un sudatissimo punto che vuol dire quarti di finale di Coppa Davis in
Belgio per una Italia in generale non proprio brillante ma generosa fino all’osso.
“Forza, un po’ di pazienza, su!”: il continuo incitamento di Capitan Barazzutti
(scelte le sue comunque discutibili, a partire dalla riesumazione di Bolelli
nel doppio dopo sette mesi di inattività del bolognese) cade come il cacio sui
maccheroni, Fognini vorrebbe spaccare il mondo invece approccia il match,
decisivo per il superamento del turno, in maniera disastrosa, con 25 errori non
forzati solo in un set, il primo, in cui cede i primi quattro giochi (due sul
proprio servizio) senza sporcare il bel tricolore che indossa, sparacchiando
fuori a destra e manca, anche quando spreca tre palle break nel quinto gioco
che potrebbero riavvicinarlo al pedalatore mancino Pella. Ma questi ha capito che
per far punto basta rimettere la pallina dall’altra parte e allora il 6/2
Argentina è scontato. Fognini un po’ si sveglia ad inizio di secondo volando 3-1
ma è un fuoco di paglia perché il suo avversario, più solido nello scambio, più
avvezzo al sacrificio in campo, gli rifila quattro giochi consecutivi e si
aggiudica anche la seconda frazione per 6/4. Nel terzo set l’azzurro cambia
tattica; si mette a remare da fondo come il suo avversario aspettandone l’errore
o un varco per colpire e, dopo aver mancato la palla del 3-1, ne getta alle
ortiche altre cinque, ma alla sesta però finalmente centra il break del 5-3 che
vuole dire 6/3 Italia. Insomma dopo due ore e 21minuti c’è ancora partita. Nel
quarto il ligure ha annullato una palla del 2-0 a Pella e poi ha breakkato l’avversario
issandosi di nuovo 3-1 con un rovescio incrociato, uno dei pochi vincenti della
gara; intorno a quel break l’azzurro ha costruito un vero fortino respingendo
il ritorno dell’argentino (per lui due palle del 3 pari), il che gli ha
permesso, al primo set point valido, di giungere al quinto e decisivo set (6/4
Fognini) tra mille sofferenze psicofisiche. E qui forse il miglior Fognini dell’incontro;
è salito in cattedra nello scambio, fallendo una palla break nel primo gioco,
salvando il suo turno di servizio da 0-30, breakkando l’argentino al quinto
gioco (diritto di Pella lungo), capitalizzando il 4-2 con un ace e strappando
di nuovo il servizio al settimo gioco. Sul 5-2 e servizio, Fognini gestisce il
match e completa la rimonta. L’Italia è nei quarti dopo 4 ore e 16’ di grande
sofferenza. E andremo in Belgio dal 7 al 9 aprile, match non impossibile ma
difficile come sempre. Comunque ciò che in generale ha detto questo week end di
Coppa Davis è che ad entrambe le squadre mancavano i loro migliori giocatori:
Del Potro per gli argentini, Panatta per l’Italia.
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