Ha
dato davvero tutto Paolo Lorenzi ma, dopo cinque sets durati 4 ore e un quarto,
ha dovuto cedere il punto all’argentino Berlocq, autentico trascinatore di
squadra e tifosi sugli spalti. E’ stato un match travagliato, interrotto due volte
per ore causa maltempo (e con un vento fastidioso per tutto l’incontro), che ha
visto i primi due set fotocopia l’uno dell’altro. Nel primo Lorenzi parte
forte, vola 3-1, si fa riprendere sul 4-4 e, dopo il primo stop per pioggia,
rientra in campo e vince due game firmando un 6/4 meritato. E anche nel secondo
l’azzurro, di nuovo avanti di un break, si è fatto rimontare e, nel nono gioco,
Berlocq lo ha breakkato pareggiando il conto con lo schema più classico che
esista, palla corta e pallonetto sull’uomo a rete. Lorenzi ha accusato il colpo,
lento nelle gambe e fuori palla, e la personalità di Berlocq si è fatta sentire
in campo, consentendo al sudamericano di passare in vantaggio con un semplice
6/1. Finalmente nella quarta frazione Lorenzi tira fuori l’orgoglio; prima
recupera un turno di servizio da 0-30 e nel quarto gioco vola 3-1, complice un
Berlocq un po’ falloso. Ancora 4-1 Italia, dopo aver annullato una palla break
con una coraggiosa smorzata, e poi sul 40-40 di nuovo il diluvio. Al rientro in
campo Lorenzi non perde la concentrazione e si porta al quinto (6/3 lo score
del quarto) alla terza possibilità. Ma nell’ultima frazione la freschezza
atletica di Berlocq, che in due giorni ha collezionato 11 ore circa di gioco, è
impressionante. Lorenzi nel secondo gioco salva altre due palle break ma perde
il servizio nel quarto game. E’ 3-1 Argentina con Berlocq che continua a
saltare come un grillo. Potrebbe essere 5-1 se un over-rule del giudice di
sedia non mantenesse in vita Lorenzi. L’azzurro, nel nono game, sul 5-3 e
servizio Berlocq, si issa 15-40 ma spreca malamente le due opportunità di
rientrare nel match con due brutti errori non forzati. Così vince Berlocq e l’Argentina
fa 2-2. Domani dalle 14 ore italiane l’ultimo match, i capitani sceglieranno
chi schierare: pare Fognini per l’Italia e Pella per l’argentina. Certo è che
quella che pareva venerdì una passeggiata di salute per l’Italia (avanti 2-0
dopo i primi due singolari) sta diventando un piccolo incubo azzurro.
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