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A cura di ANDREA CURTI

sabato 11 febbraio 2017

RUGBY - Six Nations, all'Olimpico gli irlandesi infliggono 63 punti agli azzurri: Italia umiliata dall'Irlanda.

Due partite in casa all’Olimpico, zero punti in cascina, mai una mèta nel secondo tempo, 96 punti subiti e appena 17 fatti. I numeri sono impietosi per l’Italrugby partita decisamente male in questo Six Nations 2017, con il quindici irlandese che ha evidenziato tutti i limiti tecnico-tattici dell’Italia. Il match. L’Irlanda, cui sanguina ancora la ferita per la sconfitta con i fratelli scozzesi, parte subito aggressiva, costringendo gli azzurri sulla difensiva, tanto che nei primi 15’ non avranno mai l’ovale tra le mani. Così al 10’ l’ala irlandese Hanshow perde l’ovale mentre si appropinqua a schiacciare, ma è il preludio alla prima mèta dei tuttiverdi; l’altra ala Earls sfrutta la netta superiorità al largo degli ospiti e Jackson trasforma per il 7-0 Irlanda. L’Italia reagisce e finalmente esce dal fortino per catapultarsi avanti. Venditti si procura una punizione che Canna trasforma per il 3-7.  Ma le speranze durano tre minuti. Al 18’ infatti Stander sfrutta una accelerazione dei centri per la seconda mèta irlandese, e Jackson è implacabile nella trasformazione: Irlanda 14 – Italia 3.  Altri otto minuti e i tuttiverdi piazzano la terza mèta ancora con Easrls susseguente ad azione alla mano della squadra. Jackson, tanto per cambiare, centra i pali. Irlanda 21 – Italia 3.  Gli azzurri alla mezzora per la prima volta entrano nei 22 avversari e lo fanno con sapienza, tanto che l’arbitro convalida loro una mèta tecnica (per crollo della maul italiana da parte della difesa irlandese) che Canna trasforma. Italia 10 Irlanda 21. Neppure l’inferiorità numerica (cartellino giallo al seconda linea Ryan) frena però l’ardore dei tuttiverdi che, al 34’, vanno in mèta per la quarta volta ancora con Stander dopo una touche vinta con irrisoria facilità (ovviamente Jackson trasforma). Così il primo tempo si chiude sul 28-10 per l’Irlanda. Nella ripresa la musica non cambia. Stander fa tripletta al 45’ dopo l’ennesima incursione di centri e ali, complici anche i pochi placcaggi degli azzurri (Jackson intanto fa 5 su 5). Irlanda 35 Italia 10. Finalmente entra in campo Campagnaro (troppo tardi, caro O’Shea) mentre anche Allan meriterebbe l’ingresso visto che Canna appare in difficoltà (ma ciò avverrà solo al 73’). Invece il tecnico dell’Italia cambia il mediano di mischia, dentro Bronzini fuori Gori che non ha demeritato. Gli azzurri sfiorano la seconda mèta al 55’ ma Parisse viene placcato e rispedito indietro sul più bello. La partita ora non è più tattica, gli azzurri sembrano più stanchi degli avversari, così al 67’ c’è gloria anche per  il subentrato Gilroy che in accelerazione da fermo trova un enorme buco nero nella difesa azzurra e firma il poker irlandese, idem per Jackson cecchino implacabile (5 su 5). Non c’è tregua, il muro azzurro è abbattuto dalla volata solitaria di Ringrose al 71’, il quale attraversa tre italiani, evita un duplice placcaggio e poi schiaccia l’ovale in mezzo ai pali per la gioia del solito Jackson che fa 6 su 6. Sei minuti dopo ancora Girloy beffa l’attacco azzurro per la settima mèta dell’Irlanda, e settima trasformazione di Jackson. Persino oltre l’80’ c’è una mèta irlandese, con l’ottava, con la tripletta di Girloy, e Jackson centra i pali (8 su 8) per il definitivo 63-10 per l’Irlanda.

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