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A cura di ANDREA CURTI

giovedì 2 febbraio 2017

RUGBY - Domenica parte il Six Nations all'Olimpico di Roma: Italia-Galles, ora si fa sul serio...

“Mi piacerebbe vedere nei bar italiani persone parlare delle mie scelte, vorrebbe dire aver fatto un passo avanti”: vorrebbe dire, aggiungiamo noi, aver vinto questo Sei Nazioni che l’Italrugby si appresta ad affrontare proprio col nuovo tecnico sognatore, l’irlandese Conor O’Shea, che può vantare lo scalpo novembrino degli Springboks ma anche la debacle contro Tonga a far da contraltare. Ma allora che Italia aspettarsi all’Olimpico domenica prossima contro il Galles (ore 15, diretta in chiaro su DMax canale 52)? Di sicuro vogliosa di ben figurare, anche se gli infortuni di Favaro e vanSchalkwyk sono piuttosto gravi. O’Shea ha fatto le sue scelte, certamente sorprendenti, nel XV di partenza: il tallonatore Gega, solo 8 presenze in azzurro, è preferito al senatore Ghiraldini, e anche Campagnaro, in gran forma col suo club (6 mete nelle ultime 3 partite giocate con gli Exeter Chiefs), si siederà in panca dando via libera ai centri Mc Lean e Benvenuti (con Padovano estremo). Alla mediana Canna e Gori, con Allan e Bronzini che scalpitano, Parisse flankler e in terza linea ecco il milanese Mbandà, solo tre presenze in nazionale ma un inverno da protagonista nelle Zebre che gli è valso i galloni di capitano a soli 23 anni. “Siamo onorati di esserci ma vogliamo imporci e lasciare il segno”, ha dichiarato O’Shea. E il Galles? Il cittì Howley, al contrario del collega irlandese, ha scelto l’esperienza e non si concede novità tanto che nessuno dei sette esordiente rientra tra i 23 scelti per la partita. Nella formazione di partenza spicca la presenza del centro Scott Williams, solo 20 partite da titolare, preferito a Roberts, e che farà coppia tra i centri con Jonathan Davies. All’estremo poi ecco Halfpenny, con Liam Williams all’ala e Warburton nell’inedito ruolo di flanker senza numero 8, maglia lasciata libera dall’infortunato Faletau e che sarà indossata da Moriarty. “Volevo una squadra di esperienza per aprire nel miglior modo possibile il nostro Sei Nazioni”, ha spiegato Howley. Speriamo abbia torto.

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