Il Teatro Eliseo di Via Nazionale in Roma ospita, giovedì 3 novembre alle
18, la presentazione del nuovo romanzo dello scrittore e giornalista Gianfranco
Calligarich, “La malinconia dei Crusich”, una storia che è insieme una epica
saga famigliare e un romanzo storico del nostro tempo. Gianfranco Calligarich
ricostruisce con grande sapienza narrativa destini e passioni di una dinastia,
nella quale realtà e finzione s’intrecciano e gli eventi storici non
fanno solo da sfondo, ma determinano destini, modi di vita, scelte.
Chiunque
di noi voglia fare un passo indietro nella proprie vite può trovare, in qualche
vecchio album di fotografie di famiglia o su qualche mobile di casa,
testimonianze delle vite dei nostri padri vissuti nel secolo scorso che, con
due guerre mondiali, rivoluzioni e guerre civili avrebbe provocato nel mondo un
mutamento inarrestabile e irreversibile. Tale è il mondo della avventurosa e
appassionante storia della famiglia Crusich lunga l’intero arco del Novecento e
sotto i cicli della luna nel suo puntuale fare compagnia alla terra ruotante
solitaria nell’universo. Una famiglia determinata dall’ombra di una tenace
malinconia che altro non è che una sorta di ineluttabile e preventiva nostalgia
della vita. Ombra che, dopo avere spinto il capostipite a navigare a lungo i
mari nella vana ricerca di un altrove dove sfuggirle, lo farà salpare da
Trieste per approdare all’inizio del Novecento nella greca isola di Corfù a
mettere al mondo sei figli eredi della stessa ombra. Figli che seguiremo in
Italia durante la nascita del fascismo, in Africa durante la fondazione di un
Impero, in drammatiche battaglie su montagne abissine, in lunghe prigionie nei
deserti egiziani, poi nuovamente in Italia a Milano durante la ricostruzione
del mondo uscito dalle macerie del secondo Grande Massacro Mondiale, poi a Roma
nei movimentati e futili anni della Dolce Vita e poi in Sudamerica in cerca di
vagheggiate fortune. Fino all’ultimo di loro che, con lo stesso nome e la
stessa ombra del nonno capostipite che un secolo prima aveva dato il via alla
storia salpando da Trieste verso Corfù, si imbarcherà a sua volta per una
navigazione solitaria lungo le coste della terraferma. I soli luoghi dove il
mondo, ormai irriconoscibile, ancora conservi, grazie alla vicinanza del mare e
alla presenza della luna che di notte lo illumina, almeno in parte la sua
perduta bellezza e vivibilità e a comunicare anche a noi la sua stessa
preventiva nostalgia del vivere.
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