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A cura di ANDREA CURTI

lunedì 22 agosto 2016

RUGBY - Il bivio della pallaovale italiana aspettando gli All Blacks e il Six Nations 2016: Mondiali 2023, che opportunità!

Non solo Giochi Olimpici: il 2017 è un anno chiave per lo sport italiano. In settembre a Lima si saprà se Roma 2024 potrà avere vita, sperando di rinverdire i fasti delle Olimpiadi del 1960. Poi in autunno l’International Board di Rugby ufficializzerà il Paese ospitante della decima Coppa del Mondo che si svolgerà nel 2023, un anno prima dei Giochi Olimpici. A tal proposito la Federazione Italiana Rugby ha individuato i dodici impianti validi ad ospitare i quarantotto incontri del Mondiale di Rugby e per i quali la FIR è in attesa di ricevere le manifestazioni d'interesse da parte dei rispettivi Comuni. Roma, la Capitale, con lo Stadio Olimpico e lo Stadio Flaminio (che verrebbe riqualificato così come l’area circostante) è l'unica città con due impianti in lista ma la candidatura italiana coinvolgerà l'intero territorio nazionale, dalla Sicilia al Friuli Venezia Giulia. "La Rugby World Cup è uno degli eventi sportivi più prestigiosi sulla scena internazionale - ha dichiarato il Presidente Alfredo Gavazzi - e siamo certi che i tempi siano maturi per portare nel nostro Paese questa straordinaria manifestazione. Siamo in attesa di ricevere dal Governo l'impegno a fornire le garanzie economiche richieste e stiamo completando il reperimento delle manifestazioni d'interesse da parte dei Comuni". "Quella italiana - ha proseguito Gavazzi - ha tutte le carte in regola per essere una candidatura forte, il rugby nel nostro Paese continua ad aumentare i propri praticanti (+13,52% nell'ultimo quadriennio, 110.252 tesserati attuali a fronte di una flessione generale degli sportivi in Italia ndr) e l'organizzazione degli eventi internazionali è divenuto uno dei biglietti da visita della nostra Federazione: portare il Mondiale nel nostro Paese sarebbe una straordinaria opportunità per dare nuovo impulso alla crescita del rugby in Italia, generando al tempo stesso un impatto economico importante per l'intero Paese".
Ecco la lista degli impianti identificati dalla FIR per la candidatura alla Rugby World Cup 2023:  
Roma, Stadio Olimpico - capienza 72.698;
Roma, Stadio Flaminio - capienza 30.000 c.a.;
Milano, Stadio "Giuseppe Meazza" - capienza 81.277;
Torino, Stadio Olimpico - capienza 27.958;
Genova, Stadio "Luigi Ferraris" - capienza 36.599;
Firenze, Stadio "Artemio Franchi" - capienza 47.290;
Bologna, Stadio "Renato Dall'Ara" - capienza 38.279;
Udine, Stadio "Friuli" - capienza 25.144;
Padova, Stadio "Euganeo" - capienza 32.420;
Napoli, Stadio "San Paolo" - capienza 60.240;
Bari, Stadio "San Nicola" - capienza 58.248;
Palermo, Stadio "Renzo Barbera" - capienza 37.619.
Intanto molti impegni aspettano la Nazionale del nuovo cittì Conor O’Shea, il primo irlandese alla guida tecnica del quindi azzurro. Prima c’è il trittico di amichevoli per compattare la squadra dopo la tournèe con luci ed ombre in Sudamerica (sconfitti con onore dai Pumas argentini e vittorie soffertissime contro Usa e Canada). Sono oltre ventimila biglietti venduti in meno di due settimane per Italia-Nuova Zelanda del prossimo 12 novembre all’Olimpico di Roma con gli All Blacks campioni del mondo in carica. Il 19 novembre si salirà a Firenze all’Artemio Franchi per affrontare gli Springboks sudafricani mentre a Padova il 26 novembre contro Tonga è d’obbligo la vittoria. E’ chiaro che il Sei Nazioni 2016 sarà un bel banco di prova per verificare la crescita di un gruppo che sta cercando un non facile ricambio generazionale, dopo l’uscita dal campo dei senatori storici. L’Italia debutterà nel Torneo davanti al pubblico di casa domenica 5 febbraio alle ore 15 ospitando il Galles, mentre sei giorni più tardi, sabato 11 febbraio alle 15.25, sarà l’Irlanda a fare visita agli Azzurri. Dopo la trasferta inglese del 26 febbraio, l’Italia tornerà all’Olimpico per la quarta giornata di sabato 11 marzo, ricevendo la Francia nel match che assegna il Trofeo Garibaldi, per poi chiudere il proprio cammino il 18 marzo a Murrayfield contro la Scozia.

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