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A cura di ANDREA CURTI

giovedì 18 agosto 2016

OLIMPIADI - Semifinali pallanuoto uomini: "Cappotto" in partenza, addio Italia, Serbia in finale.



Ad infrangere i sogni azzurri di medaglia certa nella pallanuoto maschile ci ha pensato una schiacciasassi Serbia (campione del mondo e d’Europa in carica) che, in avvio di match, ha letteralmente annichilito il Settebello con pressing alto e assai più determinazione e cattiveria agonistica dei nostri, costretti ad indossare l’antipatico cappotto dello 0-6. Le reti di Gallo e Velotto del 2-6 purtroppo non hanno sortito l’effetto di una clamorosa remontada perché i serbi hanno mantenuta alta la concentrazione chiudendo avanti 7-2 il terzo quarto e amministrando l’ultimo tempo in cui hanno lasciato l’iniziativa all’Italia che è risalita sino all’8-10 per rendere meno amaro il passivo Oramai era tardi. “Peccato perché abbiamo perso una grande opportunità”, ha commentato coach Campagna, “prendendo gol non imprevisti e non seguendo in acqua  il piano partita. Il loro vantaggio di sei reti non rispecchia i valori in campo, siamo stati troppo timorosi e poco spregiudicati e l’abbiamo regalata, benché il valore della Serbia sia indiscutibile”. Poi il cittì ha chiuso: “La nostra Olimpiade non finisce qui, dobbiamo giocare contro il Montenegro (battuto 12-8 dalla Croazia) per il bronzo sabato (ore 18 italiane), altra squadra fisica, e spero che i ragazzi abbiano imparato la lezione”. Mentre si attendono gli esiti delle altre squadre azzurre impegnate (orari italiani: il duo in finale del beach Lupo-Nicolai alle 5 ore, la semifinale di volley maschile Italia-Usa alle ore 18 e la finale della pallanuoto femminile Italia-Usa alle 20.30) una goccia di azzurro, ma proprio una goccia, tinge il mare dell’atletica: nel santo in alto femminile due italiane esordienti alle Olimpiadi si sono qualificate per la finale tra le migliori 17 misure. Alessia Trost da Pordenone (classe 1993) è arrivata settima nelle qualificazioni con 1,94 (un solo tentativo fallito a 1,89) mentre Desireè Rosset da Udine (classe 1994) ha faticato parecchio più della sua connazionale, superando 1,89 e 1,94 solo al terzo e ultimo tentativo (si è posizionata quindicesima). Tra le due, forse la Trost tiene viva una speranziella di medaglia.   

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