Venerdì 30 ottobre, alle ore 11.30, una dozzina di
sub-adulti ed una cinquantina di giovanili di storione cobice, verranno
reintrodotti in natura all’interno della Pialassa della Baiona (RA), laguna salmastra di interesse
Comunitario (SIC) ed inserita nel Parco
del Delta del Po. Spiega Oliviero Mordenti, Ricercatore dell’ Università
di Bologna, capofila del progetto: “Si tratta di una specie scomparsa nei
nostri ambienti naturali per questo inserita
in un Progetto LIFE presentato dall’Università
di Bologna e dal Comune di
Ravenna all’Unione Europea.
Si avvale della collaborazione del Parco
del Ticino, la città metropolitana di Milano e dei parchi del gruppo Costa Edutainment: Acquario di Cattolica e Oltremare a
Riccione. Ha lo scopo di ripristinare l’ittiofauna dell’ecosistema
lagunare salmastro della Pialassa della
Baiona attraverso la reintroduzione in natura di queste specie ittiche
di interesse comunitario”.
Lo storione cobice (Acipenser naccarii) è una
specie a rischio critico d’estinzione, definito “il Dinosauro dell’Adriatico” per il fatto che ha mantenuto
caratteri antichi comuni ai suoi avi che popolavano le acque di fiumi e mari ai
tempi del Tirannosaurus rex. Gli
storioni che verranno rilasciati, attualmente sono nelle vasche di
ripopolamento ed espositive presso l’Acquario
di Cattolica e il Parco Oltremare di Riccione. Hanno un età compresa fra
1 e 4 anni e provengono dall’attività di ricerca che l’Università di Bologna attua già da diversi anni in
collaborazione con i due parchi, grazie ad un finanziamento del Programma “South-East Europe” ottenuto dalla
Provincia di Ravenna per la conservazione degli habitat costieri. Gli storioni che verranno reintrodotti in natura provengono
dalla riproduzione artificiale eseguita dall’Università con animali adulti di
proprietà del Parco del Ticino
(unico parco riproduttori presente in Europa) precedentemente controllati da un
punto di vista genetico e sanitario. Le uova ottenute sono state trasferite
negli stabulari dell’Università e successivamente trasportate presso l’Acquario di Cattolica e Oltremare a
Riccione, dove, sotto il controllo dei ricercatori, acquaristi e
veterinari dei due parchi, ha preso avvio un programma di svezzamento ed
accrescimento dei piccoli storioni fino al raggiungimento di una taglia
adeguata ad affrontare il difficile momento del ritorno in natura. Ogni
esemplare rilasciato, sarà dotato di microchip al fine
dell’identificazione individuale. Il rilascio di venerdì 30 ottobre, avverrà in
collaborazione con i Volontari della
FIPSAS (Federazione Italiana Pesca Sportiva e Attività Subacquee) di Ravenna, ed è stato inoltre
concordato con l’Associazione dei
Capannisti (i pescatori sportivi che occupano i tradizionali capanni sul
Delta del Po), i quali diventeranno i “guardiani” dell’ area ed in caso
di catture provvederanno a contattare gli esperti dell’Università per le
valutazioni sullo stato di accrescimento e salute degli animali e le successive
valutazioni genetiche. L’obiettivo è quello di creare all’interno della Baiona una nursery
naturale che, grazie alla presenza di ambienti oligoalini, potrà
proteggere i giovanili di questa specie dagli assalti di predatori come il
siluro ed il luccioperca. Lo
storione dell’Adriatico si aggiunge ai numerosi progetti di salvaguardia e
tutela di “Salva una specie in
pericolo” nato dal 2010 dall’ Acquario di Cattolica, da sempre impegnato
a sensibilizzare e ad educare il grande pubblico alla conservazione, alla
gestione responsabile degli ambienti e alla conoscenza degli animali. Sostiene infine
Stefano Furlati, Responsabile Dipartimento Didattico Scientifico Parchi area
Romagna Gruppo Costa Edutainment: “Il progetto “Che storione” nasce per contribuire attivamente al sostegno di
questo programma nazionale che vede protagonisti l’Acquario di Cattolica, il
Parco Oltremare, l’Università di Bologna e il Comune di Ravenna. Ha l’obiettivo
di valorizzare le realtà e gli enti che si impegnano concretamente e
attivamente nella tutela e nella salvaguardia delle specie minacciate come lo
storione, oltre ai i pinguini, gli squali, le tartarughe marine, i delfini, i
fenicotteri e le testuggini (www.salvaunaspecie.it)”.
Nessun commento:
Posta un commento