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A cura di ANDREA CURTI

lunedì 14 settembre 2015

TENNIS - Il dopo US Open: Ciao Pennetta, "do the right thing". Ma ora la Davis...

"A fine anno mi ritiro": fa bene Flavia Pennetta, annuncio choc per molti ma non per noi. Perchè a 33 anni, in termini di carriera, è sempre bello lasciare all'apice, quando si è defending champion di uno Slam. Perchè ritrovare gli stimoli e trascinarsi, così come ha fatto la Schiavone dopo aver vinto il Roland Garros 2010, non è simpatico perchè alla prima sconfitta con una avversaria sconosciuta si rischia lo psico-dramma, benchè il titolo che si è conquistati susciti ammirazione e ingaggi in ogni dove del globo. Perchè gli allenamenti, per mantenersi a certi livelli, sono duri, e più passa il tempo e più è difficile resistere alla nouvelle vague, allo stormo di ragazzine dai sedici anni in su sempre più agguerrite e atleticamente in palla. Perchè il tennis è lavoro ma non si lavora per tutta la vita, e a 33 anni essere mamma e genitore è una aspirazione nobile che è giusto che sia coltivata (per la fortuna dell'erede che verrà, se verrà). Altri tre mesi, insomma, con la speranza di giocare il Master femminile (è numero 8 del mondo) e quindi di incamerare altri soldi (l'appetito vien mangiando), prima del  definitivo "bye bye". C'è chi parla pure di un clamoroso addio rinviato a dopo le Olimpiadi di Rio 2016, con Malagò che l'avrebbe messa nella lista dei papabili portabandiera per convincerla. Insomma, si vocifera anche che la brindisina convolerà a nozze con il Sig. Fognini (o il sig. Pennetta, fate vobis). Staremo a vedere. Intanto proprio il suo uomo sarà, da venerdì, impegnato nel delicato match di Coppa Davis in Siberia contro i russi. E ovviamente la Pennetta sarà al suo fianco...

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