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A cura di ANDREA CURTI

giovedì 17 settembre 2015

Scandaloso dominio del privato sulle Nazionali sportive italiane: Emozioni via etere per pochi eletti.

"Una comunità nazionale vive anche di emozioni, non solo di statistiche": se il cinguettio di Sua Maestà Renzi seguisse una sua logica, allora su mamma Rai avremmo potuto e dovuto vedere la finale degli US Open di tennis (ma anche le due semifinali, se per questo), avremmo potuto e dovuto vedere le partite della Nazionale italiana di basket, avremmo potuto e dovuto vedere le partite della Nazionale italiana di pallavolo in Coppa del Mondo, dovremmo e potremmo vedere i match della Nazionale italiana di rugby che si appresta ad affrontare i Mondiali in Inghilterra, e compagnia bella. Con la sola eccezione per la Nazionale di calcio che, a differenza di altre Nazionali, non dà emozioni (se non negative) più da anni. Dobbiamo pagare tutto, anche il canone per un servizio al 30% (si e no) delle sue potenzialità. Ma questo a Renzi, così come a qualsiasi governo si è succeduto e quelli che si succederanno, non importa nulla. Anzi, la spocchia è sempre la stessa, quella del Marchese del Grillo, "Io so io e voi non siete un c....". Tanto che il Premier si prende il suo aereo di Stato e in real-time, senza cercare il modo di vedersi qualcosa in streaming (impresa ardua) o trovare il pub/locale che ha la pay per view (rischiando di sobbarcarsi anche le spese di una cena al ristorante) come hanno fatto e fanno migliaia di comuni mortali italiani, suoi connazionali, è volato direttamente sul posto. Con i nostri soldi. Cornuti e mazziati. E intanto addio mondiali di rugby in diretta...

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