Sono stati consegnati a Capalbio (Grosseto) i premi finali della ventiduesima edizione del
Capalbio International Film Festival, fondato
da Stella Leonetti - con padrino all’epoca Michelangelo Antonioni - e diretto
da Tommaso Mottola, che si è
tenuto in varie location e che ha presentato il meglio della produzione
internazionale di cortometraggi. Due le Giurie chiamate a giudicare i corti del
festival. La Giuria del Gran
Premio formata dallo scrittore Maurizio
Maggiani, dal direttore della fotografia Luca Bigazzi, dall'attrice Sara
Serraiocco, dal montatore Michal
Leszczylowski (montatore, tra gli altri di Sacrificio, di Andrei
Tarkovsky, di Eat prey and die, Fucking Amal, Lilia forever e del
recente Signorina Julie, di Liv Ullmann) e dal giornalista Bruno Manfellotto. Quindi, la Giuria
del Premio World of Maps composta dal critico cinematografico Johnny Palomba, da Matthew Takata, curatore del Sundance
Festival e da Alix Davonneau,
addetta all'audiovisivo dell'ambasciata di Francia in Italia.
Premio Miglior Film: ”The bravest, the boldest” (Stati
Uniti), di Moon Molson con la seguente motivazione: "In 17 minuti il regista affronta l’ardua
sfida della Verità rifiutata e vissuta e mette a nudo la crudezza a stelle e
strisce della Guerra e dell’Istituzione. Un film potente e disperato. Difficile
da dimenticare. Racchiuso in un titolo ambivalente: che può essere letto
pensando al protagonista che non si vede e che non c’è più; o alle due ragazze
che cantano e ballano ricordandoci che la vita, a dispetto di tutto, deve
continuare”.
Premio Miglior Regia a ex
aequo a ”The bravest, the boldest”
e “Discipline” con la
seguente motivazione: “Un film è anche il suo regista. E allora il premio non
può non andare a “The bravest, the
boldest” dove soggetto, sceneggiatura, fotografia, recitazione e,
appunto, regìa mirabilmente si fondono. Ma regìa è anche la capacità di
dirigere una folla di svizzeri e di egiziani che in un supermercato di Losanna trasformano un piccolo episodio di ordinaria
disubbidienza puerile in una disputa insulsa e irrazionale, un comune richiamo
alla disciplina in un’esplosione di incontrollabile, generale indisciplina
nella quale emergono arroganza, intolleranza e una sotterranea vena di
razzismo. E dunque un premio va anche a M. Christophe Saber che nel suo “Discipline” ha
saputo raccontare la metafora di ben più vaste e irrefrenabili contese tipiche
della stagione che viviamo con una non comune dose di ironia”.
Premio Stella Miglior Attore a: Noomen Hamda per il film Pére di Lotfi Achour (Tunisia),
con la seguente motivazione: “Per
la vivacità espressiva e la capacità di variare all’ interno di un ruolo in cui
interpreta con precisione la dignità di un padre amorevole”.
Premio Stella Miglior
Attrice a: Yvonni Maltezou per il film Joanna, di Panogiotis Fafoutis (Grecia), con la seguente
motivazione: “Per come
interpreta il ruolo di una donna dalla rigorosa fermezza, una sorta di emblema
della situazione greca”.
Premio Miglior fotografia a: O Corpo, di Lucas Cassales, con
la seguente motivazione: “All’interno di un film evidentemente low budget, la
fotografia attraverso l’uso della luce, riesce ad essere evocativa e strumento
di narrazione.
Quindi i premi della sezione Junior Kids e Junior
Teens, scelti dalla Giuria di bambini e ragazzi che hanno visionato i
cortometraggi nel cinema Tirreno di Borgo Carige, che ha decretato i seguenti
premi:
Sezione Junior Kids: ex
aequo per Tre Tosser, di Peter Hausner (Danimarca) e Kite, di
Gavin moran (Gran Bretagna). Sezione
Junior Teens:
Premio a Due piedi sinistri, di Isabella
Salvetti (Italia), con la seguente motivazione: “Un film di speranza,
sorprendente, intelligente molto realistico, un film che parla di passioni.
Varie passioni: per il calcio, per la tua ragazza o il tuo ragazzo, ma anche
per il cibo!
Il Premio Marsh sezione Work
Safely per la sicurezza sul lavoro è stato consegnato al
regista e sceneggiatore italiano Giorgio
Martignoni, per il suo corto Radio Sicura, perchè, si legge nella
motivazione, “Educa alla prevenzione senza utilizzare un linguaggio tecnico o
didattico e affronta il rischio da un punto di vista diverso, perché racconta
una storia ma senza drammatizzare il tema e crea un forte connubio tra il mondo
del cinema e la sicurezza sul lavoro”. Marsh ha anche consegnato una Mensione
Speciale al corto inglese The Fly,
di Olly Williams perché, ha
segnalato la giuria, "ci ha offerto una visione della sicurezza sul lavoro
alquanto inedita con un approccio decisamente ironico". Premio Reset Doc a: “Discipline”, di Christophe M. Saber (Svizzera).
Premio ADCI a:
“Sexy Boy”, di Gianluca Manzetti (Italia), con questa
motivazione: “Premiamo l’idea creativa di Sexy boy per la sua capacità,
rispetto ai corti selezionati, di rappresentare una possibile visione del
concept del Festival, Il cinema ai tempi del selfie. Sexy boy porta alle
estreme conseguenze l’ossessione narcisistica dei nostri tempi, racconta in
modo iperbolico l’importanza che diamo al consenso. E il bisogno insano di
piacere agli altri a tutti i costi”. Menzione
speciale ADCI a: Bar, di Pascal Florks, con la seguente
motivazione: “Per l’idea di esecuzione che risulta essere antica e
ccntemporanea allo stesso tempo”.
Premio Rigenerazione a: “Daphne ou la belle plante”, di Sébastian Laudenbach e Sylvain Derosne
(Francia) con la seguente motivazione: “Un
ritratto sensibile e delicato di una spogliarellista che riflette sul suo
lavoro. Un brillante monologo sovrapposto a immagini sull’evoluzione naturale
di un albero… oltre i giudizi della società”. Menzione Speciale Rigenerazione a: “The bravest The boldest”,
di Moon Molson (Stati Uniti), con la seguente motivazione: “Un eccellente
ritratto sull’impatto che la guerra ha sulle famiglie che aspettano a casa”. Premio Wom a: “Demontable”(Olanda), di Douwe Dijkstra, con la seguente motivazione: “Il
corto racconta magistralmente come le informazioni dei media interferiscano con
la nostra vita quotidiana senza un’inutile retorica".
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