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A cura di ANDREA CURTI

venerdì 26 giugno 2015

TENNIS - La strana parabola del "predestinato" ragazzino marchigiano dopo la vittoria al torneo juniores 2013: Chung a Wimbledon, Quinzi a casa...

Quando il diciannovenne mancino Gianluigi Quinzi vinse a Wimbledon juniores nel 2013, i giornali e i grandi esperti della racchetta hanno sprecato fiumi di inchiostro per elogiare il ragazzo, ergendolo a "predestinato" verso una fulgida carriera. Oggi, invece, scorgendo il tabellone di Wimbledon, ci si accorge che il finalista di quel Wimbledon juniores 2013, il coreano Chung, è entrato direttamente in tabellone principale (essendo già numero 78 delle classifiche mondiali) mentre il "predestinato" Quinzi perde al challenger di Milano con Cipolla, peraltro proveniente dalle qualificazioni. Ed è numero 422 del mondo... Francamente non si sa più che pensare. Se non che i talenti veri (Panatta e Pietrangeli su tutti) sono altra cosa. E che Becker vinse Wimbledon dei grandi (non dei piccoli) a 17 anni...

1 commento:

  1. sono paragoni un po...comunqe capita spesso che..poi nella crescita trovino difficolta,sopratutto caratteriali......e comunqe ancora puo,,,,,,,,,,,,,in qanto a veri talènti l italia ne è,buoni giocatori buone giocatrici ma,,predestinati giocatori di classe io proprio non ne vedo.....l unica che potrebbe avere qeste doti..anche lèi sta trovando molte difficolta caratteriali...perche la testa nel tènnis è importantissima,,,,,,

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