Ecco la
Coppa Davis, bella lucente, l’Insalatiera ambita da molti e alzata da pochi.
Mentre si pensa a come rendere accattivante la manifestazione, che per la
verità già lo è di per sé (Francesco Ricci Bitti, presidente dell’ITF, ha azzardato
possibili novità come la finale in campo neutro, l’uso di una sola palla di
servizio, i set brevi), gli azzurri di Capitan Barazzutti sono ad Astana per
cercare di espugnare casa Kazakistan. E domani ore 12 (le 7 italiane) è subito
match con Kukushkin-Bolelli, a seguire Golubev-Seppi, mentre sabato (ore 14
locali, 9 italiane) il doppio kazako Golubev-Nedovyesov sfiderà i vincitori
dell’Australian Open Fognini-Bolelli. Domenica (ore 14 locali, 9 italiane),
chiusura con Kukushkin-Seppi (i numeri uno delle squadre) e Golubev-Bolelli. Sperando
di non arrivare sul 2 pari ma di chiudere prima la pratica. Pratica che però non
è così semplice come sembra perché l’anno scorso i nostri avversari sono stati
ad un passo dall’estromettere la Svizzera di Federer e Wawrinka dal torneo (la
Svizzera ha poi vinto la Coppa Davis). Questa volta Barazzutti ha mostrato un
po’ di coraggio lasciando in panca Fognini, numero 1 d’Italia ma decisamente
meno a suo agio sul veloce indoor rispetto agli altri italiani. “Non è importante chi gioca primo e chi
secondo, l’importante sono i 3 punti in un match nel quale partiamo leggermente
favoriti, ma non sarà facile”, ha commentato capitano non giocatore
azzurro, il quale ha poi chiosato dicendo che “Fognini non gioca il primo giorno semplicemente perché ora i migliori
sono Seppi e Bolelli”. Così toccherà proprio al bolognese Bolelli aprire le
danze contro il numero 1 kazako e 58 del mondo Kukushkin, con cui ha sempre
vinto nei tre precedenti diretti (giocati però tutti sulla terra rossa); Bolelli
era il numero 36 del mondo, l’anno scorso è scivolato al 438, ora è risalito al
numero 49 battendo a Marsiglia un top ten come Raonic. Anche Seppi, numero 31
del mondo e 2 d’Italia dietro Fognini è partito bene nella stagione, battendo
Federer a Melbourne e arrivando in semifinale a Dubai e in finale a Zagabria. Con
Golubev,
numero 91 dell’ATP, non ha mai giocato contro ma i due si conoscono bene
perché il kazako frequenta circoli nostrani. E’ quindi una scelta ineccepibile,
considerando la superficie veloce (ma non troppo) dell’indoor di Astana, quella
di Barazzutti di lasciar fuori Fognini. C’è poi chi parla che questa odierna è una
delle nazionali più forti dopo quella storica di Panatta & C.; sulla carta
è un discorso plausibile, e la semifinale dello scorso anno in parte lo
attesta. Ma battere i kazaki deve dare quelle conferme al tennis italiano
maschile che mancano da anni come team di Coppa Davis.
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